Ciao a tutti! Sì lo so, è un bel po’ che non scrivo qui, ma negli ultimi mesi sono stata presa da un concorso lavorativo che mi ha letteralmente risucchiata. Appena terminato, però, sono tornata nel mondo e ho riniziato la mia prolifica attività ballereccia e di “local hunter”, passando gli ultimi tre giorni saltando letteralmente da una inaugurazione all’altra….
Partiamo da Martedì, San Giovanni. In questo giorno a Firenze ha inaugurato un attesissimo nuovo museo: il Museo del Novecento. Tale Museo, che si trova in Piazza Santa Maria Novella, nell’ex complesso delle Leopoldine. Nei suoi 800 mq raccoglie, tra le altre, opere di Guttuso, Fontana, De Pisis. C’è una vasta zona dedicata all’arte e all’architettura che ha interessato molto i miei amici masculi.
Il progetto del Museo del Novecento nasce dopo l’alluvione, quando lo storico dell’arte Ragghianti chiese agli artisti italiani un’opera da donare a Firenze. Ma il progetto rimase in sospeso… fino ad oggi! 🙂
Nel Museo del Novecento l’arte, i media e la tecnologia si sfiorano e si fondono in interessanti percorsi. Mi sarei soffermata volentieri di più in quelli cinematografici se il tempo e il caldo me l’avessero permesso (purtroppo nella sala cinematografica alta, forse anche a causa dell’affluenza, c’era una temperatura elevata).
Particolarmente carina l’idea dei percorsi colorati, che inesorabilmente divengono anche sfondi per shot fotografici improvvisati.
Mercoledì, invece, è stata la volta del 1950 American Diner che ha finalmente aperto anche a Firenze, in via del Moro 85 rosso. Purtroppo non ci sono potuta stare molto (giusto un’oretta), ma la curiosità era troppo e non ho resistito ad attendere oltre. Il locale, che si trova praticamente dietro a Piazza Santa Maria Novella, è grande circa 250 mq, e dispone di circa 150 posti a sedere. Il giorno dell’inaugurazione hanno offerto a tutti gli avventori un buffet con assaggi dei loro piatti. Nonostante la confusione, le cameriere, rigorosamente con i pattini, riuscivano a sbrogliarsela bene tra un tavolo e l’altro per tenere la situazione ordinata. Tutti i ragazzi dello staff sono stati cordialissimi e ho potuto fare anche due parole con la simpatica fotografa cupcake. Inoltre c’era un ospite di eccezione: Frank Elvis Legend, che molti a Firenze conoscono certamente di persona.
Spero di tornarci presto per una tipica serata fifties americana, visto che l’ultima risale a due compleanni fa.
E per finire ieri sono stata all’inaugurazione del primo BrewDog in Italia (e a Firenze), in Via Faenza 21 r. Del locale mi ha colpito particolarmente il piano sotterraneo, davvero molto carino, con dei bei graffiti a tema BrewDog e Firenze, temperatura fresca, rivalutazione di una vecchia cantina, buona musica (a cura di dj RedMoon). La birra BrewDog mi è piaciuta molto, nonostante di solito non sia una patita della birra. E siamo riusciti anche a farci due balli, che non guasta mai.
Sul piano di sopra non posso esprimermi perché l’inaugurazione ha richiamato così tanta gente da non riuscire a muoversi agevolmente sopra. Percui spero di potermi gustare meglio il piano superiore alla prossima visita.